Felino 04 – Casa del Rigoletto, portineria di villa Caumont-Caìmi
Il podere a sud del paese, acquistato dalla famiglia Caimi nel 1831, era appartenuto nella seconda metà del Seicento al conte Paolo Camillo Baiardi, che aveva deciso, come consuetudine in quei tempi, di recintare la sua proprietà con un muro poderoso, che si vede ancora ai nostri giorni.
Il feudatario felinese dell’epoca, il marchese Orazio Lampugnani, fece di tutto per impedirglielo temendo di non poter più accedere liberamente all’acqua del Canale del Vescovo. La causa si protrasse per anni ma Baiardi, grazie anche agli importanti appoggi di cui godeva a corte, poté affermare la sua autonomia e il muro di cinta delimita ancora la proprietà che gli anziani del paese
chiamano ancora Il Recinto.
Nel 1873 fu ricostruita quasi ex novo la villa con la graziosa dépendance in stile nordico: i lavori furono eseguiti dall’impresa Lodovico Tagliavini, capomastro locale con capacità tecniche non comuni.
Nel 1875 Henry Caumont decise di spostare di una ventina di metri la strada per San Michele, che sino ad allora rasentava il retro della villa. Per questo, col consenso del Comune, acquistò il terreno necessario dall’adiacente proprietà Guidorossi.
Grande passione egli mise nella cura dell’esteso parco, importando molte piante rare: ancor oggi si possono ammirare alcuni esemplari di conifere provenienti dalla Sierra Nevada.
La parte collinare del parco fu destinata alla cura della vite: vista la naturale vocazione del terreno vi introdusse vitigni di Sauvignon e Sémillon, da cui ricavò un vino bianco molto apprezzato e premiato nel 1884 con la medaglia d’oro all’esposizione internazionale di Londra e, tre anni dopo, all’esposizione internazionale vinicola di Parigi.