Casale

Casale

Questa ridente frazione di Felino, negli ultimi decenni, ha conosciuto un crescente sviluppo urbanistico: diverse famiglie col desiderio di vivere in campagna, senza allontanarsi troppo dai servizi della città e del capoluogo, hanno scelto di costruire qui la loro abitazione.

Il quartiere si è sviluppato a sinistra della strada che da Carignano porta a Felino, mentre l’oratorio di San Rocco sorge sulla destra, non lontano dalla Corte Alessandrini, con antichi edifici ora ben recuperati.

Questi, un tempo, erano adibiti ad usi agricoli, con rimesse, stalla ed abitazioni dei lavoratori, a fianco della villa padronale. Tra le altre, ha lavorato in questo complesso negli anni intorno alla metà del secolo scorso la famiglia Baldi, da cui è uscito Ugo, sindaco di Felino dal 1949 al 1967, che ha guidando con dedizione e passione la difficile ricostruzione del secondo dopoguerra. Molti politici, impegnati anche a livello provinciale, hanno frequentato la sua umile abitazione per confronti e discussioni vivaci sulla progettazione di un futuro più prospero e giusto.

Oltre ad ascoltare i bisogni della comunità Baldi si sforzò di ridurre le contrapposizioni politiche, ancora vive dopo la difficile campagna elettorale del 1948 e i ripetuti scioperi dei braccianti nelle campagne. Possedeva due grandi doti: tolleranza e capacità di mediazione, che lo aiutarono nel confronto anche con gli oppositori, con cui riusciva a trovare un terreno d’intesa per realizzazioni più avanzate.

Sognò un paese attivo e operoso e si adoperò per valorizzarne le industrie locali.

Erano soprattutto le misere condizioni di intere famiglie a impensierirlo e decise subito di dare un contributo straordinario all’Eca (Ente Comunale di Assistenza), per l’assistenza ai numerosi indigenti.

Cercò di elevare il livello culturale dei cittadini adulti che ne avvertissero la necessità e istituì un corso di tipo B della Scuola Popolare a San Michele Tiorre e qualche tempo dopo anche a Sant’Ilario e San Michele Gatti.

Per dare risposta alla carenza di case per lavoratori si deliberò la costruzione di case popolari a Felino e a San Michele.

Per prolungare l’istruzione dei ragazzi, venne istituita nel capoluogo la terza classe della Scuola di Avviamento Professionale a tipo agrario e industriale femminile, che frequentavano gli alunni che non intendevano accedere alle scuole superiori e pertanto non frequentano la scuola media in città.

In estate si diede la possibilità, mediamente a una cinquantina di bambini, di trascorrere un periodo di vacanza alla colonia marina di Pinarella e a quelle montane di Corniglio e Bedonia, visto che i genitori, lavoratori, non erano in grado di portarli.

Per i bambini venne organizzata ogni carnevale una festa al Teatro, con la premiazione delle maschere più belle e divertimento per tutti.

Nell’agosto 1958 organizzò, d’intesa col comitato preposto presieduto dal cav. Giovanni Araldi, la prima Settimana Felinese allo scopo di offrire un periodo di apprezzate iniziative sportive, culturali, gastronomiche e musicali a chi a ferragosto non andava in vacanza. La piazza, opportunamente attrezzata, diventò lo spazio dove mangiare, ballare, incontrarsi. Venivano pure persone dai paesi vicini, allietate anche dalle interessanti iniziative collaterali. La corsa ciclistica diventò una manifestazione classica che richiamò anche nomi importanti.

L’annuale mostra di pittura, con un prestigioso comitato di cui faceva parte anche l’ing. Andrea Brian, lanciò nuovi artisti che continueranno poi con successo la loro carriera. Anche la sfilata dei landò, realizzata in una sola edizione, che rispolverava usanze passate venne accolta con molto entusiasmo e seguita da un pubblico festante lungo tutto viale Roma. L’elezione della miss della festa era attesa con trepidazione dalle ragazze del paese: è facile capire come, in un periodo in cui la televisione, con un solo canale in bianco e nero, era quasi esclusivamente nei bar, ci si appassionasse alle proposte con maggior calore, ma questo niente toglie al buon lavoro messo in campo dagli organizzatori, di cui il sindaco fu appassionato motore e collante. E anche così si aiutò la valorizzazione del paese col suo prodotto tipico.

Nel gennaio 1959 si cominciò a ragionare sull’utilizzo del gas metano per uso industriale e domestico, impegnandosi a rimuovere tutti gli ostacoli che si potessero frapporre.

Nel maggio si deliberò l’acquisto dalla Curia Vescovile di un appezzamento di terreno di mq. 1500 per la costruzione della Scuola Elementare del Casale.

Si decise l’acquisto per 750.000 lire dell’ex colonia elioterapica, appartenente all’ex fascio di Felino, posizionata sulla sponda destra del torrente, col vincolo di destinarla a pubblici servizi o a scopi di interesse generale. Diventerà la zona dove si concentreranno le impianti sportivi.

Nell’ottobre 1963 venne inaugurata la nuova Scuola Media, edificata in Viale Roma, comoda per gli alunni di alcune frazioni che la raggiungevano con la corriera. Accoglierà subito molte ragazze e ragazzi; sostituendo l’Avviamento, e darà finalmente a tutti la stessa istruzione di base e uguali opportunità di partenza. L’intitolazione a Stanislao Solari restò quella che il direttore dell’Avviamento, prof. Guastalla, agronomo aveva scelto per la sua scuola.

Venne migliorata la rete dell’illuminazione pubblica nel centro: i meno giovani ricordano la serata inaugurale con tutti i cittadini, ammirati, sparsi nelle strade trasformate in uno scintillante salotto, dove era piacevole incontrarsi in sicurezza.

Si era intanto arrivati agli anni dello sviluppo dell’industria che offrì un lavoro stabile e ben remunerato: molti felinesi lasciarono il paese attratti dalle opportunità offerte dalla città; la popolazione scese da 5094 del censimento del gennaio 1951 a 4.405 del 31 dicembre 1961; il decremento fu più marcato nelle frazioni, dove si abbandonarono le case sparse. Ma ormai gli anni più faticosi erano alle spalle: le abitazioni erano più confortevoli, i servizi sociali e scolastici ben avviati, le occasioni per l’aggregazione aumentarono, la disoccupazione fu ridotta e ci si avviava a fronte alta verso le sfide future.